Giuseppe Calò opera nel campo della chimica da oltre 45 anni. Tutto è nato da una necessità legata al proprio lavoro di scultore. Gli occorreva capire i materiali che utilizzava per produrre opere d’arte ed è stata un’evoluzione naturale, esperimenti dopo esperimenti, quella di esperire nuovi materiali, reazioni e combinazioni di un materiale con un prodotto. Le costanti ricerche e i continui test, l’hanno portato a sviluppare molti prodotti per anticare la pietra, trasformare la pietra leccese in marmo e ricreare la pietra leccese artificiale non attraverso collanti ma attraverso ricalcificazione degli sfridi di materiale, ricreando il laboratorio in poche settimane le reazioni che la natura crea per costituire la pietra, una sorta di secolarizzazione dei sedimenti miocenici.
Camino in pietra leccese marmorizzata. E’ stata indurita e lucidata fino al grado di durezza del marmo di Carrara donandole una colorazione rosata.
Statua del Nettuno scolpita in Pietrite, una pietra artificiale ottenuta con la secolarizzazione e poi patinata con la tecnica di anticatura Calò che consiste in una patina ad affresco.